IL CONTESTO

In generale, il sistema turistico italiano non è avvezzo alla “ricerca” del cliente, non ha sviluppato politiche commerciali e azioni sinergiche, né ha creato sistemi di commercializzazione e di web-marketing (online, mobile e social media).

Nella cultura dell’ospitalità è cambiata la relazione tra ospite e ospitante: si cercano meno le forme di svago fine a se stesse e maggiormente le esperienze che sviluppino le nostre conoscenze, attraverso la relazione con le persone e i luoghi che visitiamo. Il turista non è solo colui che fa una vacanza, ma è un soggetto mosso da motivazioni che vanno dalle tematiche sociali e ambientali alle emozioni suscitate dai luoghi che visita. Sempre meno il turista è colui che “consuma” il territorio, ma chiede invece di viverlo, partecipando attivamente a ciò che avviene su quel territorio e in quelle comunità.

Malgrado un lungo periodo in cui il nostro Paese ha vissuto – e per certi aspetti, ancora oggi vive – grazie al turismo e alle attività collegate, da alcuni anni l’Italia ha manifestato alcune criticità che si sono tradotte in una diminuzione, in generale, dei flussi turistici:

  • interventi pubblici sporadici spesso slegati al target di riferimento;
  • difficoltà a coordinare attori e soggetti del settore, che operano in modo individualizzato;
  • limitata attenzione ai livelli di qualità del prodotto turistico;
  • distanza tra ciò che viene proposto e ciò che il turista cerca;
  • difficoltà ad agire specifiche competenze per la promozione del territorio.