Pillole gastronomiche: la “Turta Verda”

Pillole gastronomiche: la “Turta Verda”

Siamo nel periodo pasquale, la tavola si arricchisce di un tripudio di primizie dell’orto, verdure novelle e ortaggi di stagione in onore dell’arrivo della primavera e allora perché non preparare la mitica “Turta Verda” o “Torta Verde” piemontese?

 La “Turta Verda” è una preparazione tipica del basso Monferrato, della valle Belbo, e la città di Nizza Monferrato, l’indiscussa capitale, che in occasione della tradizionale “Fiera del Santo Cristo” di aprile, le dedica addirittura una festa.

Anche se la si può trovare ed acquistare in quasi tutte le panetterie e gastronomie della zona in realtà è una ricetta popolare, della tradizione e, come per tutte le ricette tipiche, ogni famiglia ha la sua variante.

Gli ingredienti principali sono il riso e gli spinaci, ma ricordiamo che le nostre nonne aggiungevano un misto di erbe spontanee raccolte nei prati e nelle vigne: cicoria, papavero, punte di ortica e altre di cui si è persa la memoria e che arricchivano non poco il sapore finale.

Le torte verdi, servite il giorno di Pasqua come antipasto e come piatto forte nel “merendino” di pasquetta, venivano preparate in casa e poi portate a cuocere nel forno del paese insieme ad altre preparazioni tipiche del periodo.

La torta verde è facile da cucinare. Dopo aver fatto un risotto verde, da cui il nome del piatto, (una volta con il battuto di lardo da far sciogliere nel soffritto di porro o cipolla, oggi preferiamo l’olio) si aggiungono uova, parmigiano e noce moscata. Si distribuisce il tutto in una teglia, possibilmente di coccio, e, dopo una “pennellata” di un composto di uovo e parmigiano, si spolvera con del pangrattato; si aggiungono fiocchi di burro e ciuffetti di rosmarino. La torta è quindi pronta per l’ultimo passaggio in forno fino a che non si formerà una crosta dorata e croccante e un delizioso profumo si diffonderà per la cucina.

Si consiglia di consumarla a temperatura ambiente con Barbera del Monferrato frizzante.

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