Alla scoperta delle sinagoghe del Piemonte: da Cherasco ad Asti.
In circa 35 minuti, da Carmagnola raggiungiamo, attraverso l’autostrada per Savona, Cherasco, in provincia di Cuneo. Qui è presente, dal XIV secolo fino ai primi del 1900, una piccola comunità ebraica, di cui rimane, a testimonianza, la sinagoga e il piccolo cimitero all’ingresso del paese.
La sinagoga venne costruita nella metà del XVIII secolo e si trova all’ultimo piano di un edificio in via Marconi 6, nell’area dell’antico ghetto.
Come per molte altre sinagoghe di ghetto, nulla doveva segnalare la presenza della sinagoga e questo è il motivo per cui l’esterno spesso è molto semplice e spoglio, a differenza degli interni, di frequente – in quell’epoca – riccamente decorati. La sala di preghiera è un piccolo ambiente a pianta quadrangolare con arredi settecenteschi di legno intagliato e dipinto, mentre l’Aròn è disposto in modo che i partecipanti alle funzioni si trovino rivolti verso est, verso Gerusalemme.
Al centro della sala è posta la bima di forma ottagonale, simile a quella vista nella sinagoga di Carmagnola, in legno scolpito e dipinto, ornata da colonne tortili a baldacchino, dai colori vivaci. Sotto il soffitto dipinto in colore grigio-blu, si trovano le pareti affrescate e decorate da appliques a specchi, disegni floreali e iscrizioni in ebraico.
Malgrado la scomparsa della comunità locale, il tempio è di proprietà della sinagoga di Torino ed è regolarmente aperto e visitabile.
In poco meno di un’ora, costeggiando le cittadine di Bra e Alba, raggiungiamo Asti, dove, oltre alla sinagoga, è presente anche un piccolo museo ebraico.
Ad Asti, dagli studi effettuati, pare che si sia costituita una comunità ebraica fin dal XVI secolo, a seguito della diaspora del 1492, composta da persone provenienti dalla Spagna, dalla Provenza e dalla zona del Reno.
Gli ebrei astigiani vivevano lungo la via Aliberti, e la sinagoga costituiva non solo un luogo di culto, ma anche la “casa comune”, che svolgeva assistenza e supporto per le attività legali, commerciali e di compravendita.
L’ingresso ha una facciata neoclassica e, all’interno, la sala principale è di forma quadrangolare, divisa in tre navate, con volte a “botte”. Al centro vi è una piccola cupola poggiata su quattro colonne in finto marmo. Il presbiterio contiene un tavolo per la lettura della Torah e, al fondo, l’ Aròn, capolavoro di ebanisteria realizzato nei primi anni del 1800. E’ composto da pannelli scolpiti e dorati che rappresentano gli elementi e i simboli religiosi più importanti, e raccoglie rotoli della Torah risalenti al 1700.
Nei locali vicini si può visitare un piccolo ma interessante museo che contiene gli oggetti liturgici che testimoniano la presenza della comunità ebraica in questa zona.
Da qui proseguiremo verso la terza tappa del nostro viaggio: Alessandria e Casale Monferrato.
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