I Krumiri gli originali biscotti di Casale Monferrato dal 1878
«Sono nata in mezzo ai krumiri – questa la vera grafia dei biscotti monferrini –, ma loro sono più anziani di me: venivano già prodotti da mio nonno nel 1938». A parlare è Anna Portinaro, attuale proprietaria del laboratorio che ogni giorno, in via Lanza a Casale Monferrato, sforna i celebri biscotti dalla forma ricurva. La loro storia è, però, ben più antica: i krumiri furono inventati in una notte, dopo una serata al caffè con gli amici, dal signor Domenico Rossi che, invitando tutti nel proprio laboratorio di pasticceria, creò la ricetta originale, ancora oggi seguita dalla famiglia Portinaro.
La loro prima attestazione risale al 1878: i Krumiri, quelli originali di Casale Monferrato, venivano descritti dai giornali dell’epoca come una “golosa realtà dell’arte pasticcera italiana”.
Da allora, si susseguirono importanti riconoscimenti, a cominciare dalla medaglia di bronzo all’Esposizione Universale di Torino nel 1884 e dai Diplomi di “Provveditore della Casa di Sua Altezza il Duca d’Aosta”, del Duca di Genova e della “Reale Casa d’Italia nella persona di Umberto I”, fino al 1900, con il Gran Diploma d’Onore dell’Esposizione di Casale.
L’attività proseguì negli anni Venti con Angelo Ariotti che la rilevò da Domenico Rossi, mantenendone tradizione e ricetta, la cui eredità arrivò, poi, nelle mani di Ercole Portinaro nel 1953, al figlio Romolo e, infine, alla signora Anna, attuale proprietaria.
L’impasto dei krumiri non ha una lavorazione breve: deve depositare per tre notti in frigorifero per, poi, essere ripreso, rimpastato al mattino e messo in un estrusore a pompa idraulica che ai tempi di Rossi era, invece, messo in moto da una manovella. «Qualcosa è cambiato, certo – precisa la proprietaria –, perché le richieste sono aumentate e si sono affinate, ma noi vogliamo mantenere la produzione identica a quella di fine Ottocento». Solo così, infatti, i krumiri mantengono il loro sapore originale, grazie anche alle materie prime rigorosamente a chilometro zero che ogni due giorni arrivano fresche in laboratorio: «Fa eccezione solo lo zucchero – aggiunge la signora Anna – che proviene dallo stesso fornitore della regina Elisabetta, perché perfetto e semolato al punto giusto».
Zucchero, farina di grano tenero, uova fresche, burro, vanillina pura e nessuna traccia di acqua contribuiscono a rendere morbida la base dei biscotti zigrinati che conservano la tradizionale forma “a manubrio” ispirata ai baffi di Vittorio Emanuele II. Una tradizione che, oggi, è protetta dalla denominazione P.A.T., il riconoscimento per i “Prodotti agroalimentari tradizionali” piemontesi e da un brevetto che ne rende segreta la vera ricetta.
I krumiri sono, quindi, perfetti così come vengono prodotti, perché mantengono ancora il sapore originale riconosciuto in tutta Italia e nel mondo.
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