L’olivo in Monferrato

L’olivo in Monferrato

Le coltivazioni di olivo erano presenti in Monferrato sin dal XII-XIII secolo, importate dai Liguri e complementari alla coltivazione della vite. Vite e olivo convissero sino alla fine del diciassettesimo secolo, quando un susseguirsi di inverni molto freddi determinò il sopravvento della vite.

Ancora oggi, molti paesi sono a testimoniare il forte impatto economico che l’olivo aveva su questi territori: Olivola, comune nelle vicinanze di Casale Monferrato (AL), oppure Monte Oliveto a Ponzano Monferrato (AL) e ancora Strada dell’Olivo a Patro, una frazione di Moncalvo (AT), Frazione Oliva a Cassinasco (AT), fino ad arrivare a San Marzano Oliveto (AT) con Monte Oliveto. Sono altresì rimasti cognomi come Olearo e Olivero che richiamano il ruolo svolto da queste persone nel corso dei secoli. Intorno al 1919 lo smantellamento dei pochi frantoi operanti in Piemonte determinò il definitivo declino di questa coltura.

In questi ultimi anni si è assistito però a una vigorosa rinascita: l’interesse per l’olivo ha fatto sì che agricoltori iniziassero a cimentarsi nuovamente in questa appassionante avventura contribuendo a fondare l’ASSPO, ovvero l’Associazione Piemontese Olivicoltori. In collaborazione con l’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura e l’Ambiente “V. Luparia” di San Martino di Rosignano in provincia di Alessandria, l’ASSPO ha indetto il “censimento delle piante storiche e caratterizzazione morfologica delle piante e degli oli”.

Sono state selezionate e individuate 36 piante storiche localizzate nelle province di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo e Torino. Un pool di ricercatori ha compiuto una descrizione morfologica delle piante madri identificate; conseguentemente sono state raccolte informazioni agronomiche (epoca di fioritura, fertilità e compatibilità dei fiori), l’entità di fruttificazione e la dinamica di maturazione dei frutti.

Sono stati evidenziati oli di diverso grado di fruttato ed è stato individuato in  San Marzano Oliveto (AT) il territorio che ha espresso maggior equilibrio nei dati rilevati dal CNR IVALSA di Sesto Fiorentino nella campagna 2004-2005, primo anno di raccolta.

Dedicato a Minerva, l’olivo era rappresentazione di abbondanza e fecondità, di saggezza e di forza. Quale miglior simbolo per aiuole, orti e giardini?

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