Pillola gastronomica: Antipasto Piemontese

Pillola gastronomica: Antipasto Piemontese

Sono passati alcuni mesi da quando, utilizzando verdure di stagione appena raccolte, ho preparato quello che una volta veniva chiamato semplicemente come “l’antipast”.

Questa ricetta ha origini rurali molto antiche e serviva per conservare a lungo le fragranti verdure dell’orto (un “fazzoletto” di terra che la sapienza contadina ha trasformato in una straordinaria “dispensa quattro stagioni”).

Oggi l’antipasto piemontese è diventato un piatto tipico molto apprezzato per il suo sapore stuzzicante, la sua freschezza e, se vogliamo, anche per il suo basso valore calorico. Si può servire al naturale, per esempio come accompagnamento ai salumi, oppure arricchito con tonno e/o olive.

La preparazione è un po’ laboriosa, ma il risultato compensa ogni fatica.

In una abbondante passata di pomodoro con aggiunta di olio, aceto, zucchero e sale fate bollire per pochi minuti le verdure tagliate a pezzi molto piccoli; si possono utilizzare fagiolini, carote, sedano, cipolline, peperoni, cavolfiori e, se vi piacciono, cetrioli o zucchine. Anche per questa ricetta esistono diverse versioni e quindi può essere personalizzata secondo i propri gusti.

Quando è tutto freddo si suddivide in vasetti di vetro che, dopo accurata sterilizzazione, saranno riposti in un luogo buio.

L’antipasto piemontese è pronto per essere consumato dopo circa 60 giorni.

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