Pillola gastronomica: Bagna Càuda di Giovanna e Carletto
Le fredde sere invernali sono alle porte e Sua Maestà il Cardo Gobbo di Nizza Monferrato, reso croccante dalle prime gelate, incontra la regina delle salse: La Bagna Càuda; un delizioso amalgama di aglio, olio e acciughe cotto a fuoco lento che sprigiona sapori e odori invitanti.
Accompagnata da una corte di verdure di stagione cotte e crude questo “caldo pinzimonio”, nato in Piemonte come piatto povero, presumibilmente nel Medioevo e grazie agli acciugai (anciuè in dialetto piemontese), ha ormai conquistato i palati più esigenti.
Chiamarla salsa però non le rende onore; la Bagna Càuda è un piatto unico che regge un intero pasto. Per intingere le verdure va servita nei caratteristici “fujot” individuali, tegami in terracotta dove si conserva a giusta temperatura con l’ausilio della fiammella di una piccola candela. Il cardo la fa da padrone, a seguire il sedano, il topinambur, il finocchio, il cipollotto le rape e il peperone nelle sue tre versioni: crudo, al forno e sotto “rapa” e poi si può provare con una foglia di cavolo; anche le verdure cotte: patate, barbabietole e cipolle al forno trovano la giusta esaltazione.
Per finire si può rompere nel fujot un uovo e lasciarlo rapprendere secondo il gusto personale e se si è fortunati si può cospargere con lamelle di tartufo.
Certamente la Bagna Càuda non va lasciata sola e quale migliore accompagnatore di una “sbarazzina” Barbera del Monferrato o di una più “composta” Barbera d’Asti; per noi viandanti i “punti di ristoro” sono tappe fondamentali del nostro viaggio e quindi la “compagnia”, qualunque essa sia, deve essere di assoluta qualità.
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