Pillola gastronomica: Un piatto della domenica
Nevica… copiosi fiocchi, già di prima mattina, ricoprono il paesaggio e lo avvolgono in un silenzio surreale…;
il crepitio della legna che arde nel camino rompe questo silenzio e tutto pare si sia fermato. Ma dalla cucina arriva un leggero sovrapporsi di suoni che lasciano intendere che il pranzo sia in preparazione; mi affaccio e vedo la nonna che sta predisponendo sull’èrca (tavolo che si trovava nelle cucine delle case contadine piemontesi) tutti gli ingredienti per cucinare mentre il nonno è impegnato ad alimentare il putagè (stufa a legna che oltre a scaldare serviva per cuocere).
In quel momento realizzo quali capacità avevano queste due figure che, con grande maestria, avevano saputo “mettere via” tutti i loro prodotti e che potevano soddisfare i palati più esigenti anche in situazioni avverse come quella che stavamo vivendo.
Farina di mais otto file macinato a pietra che, cotta lungamente in un paiolo, diventerà una morbida polenta; un abbondante trito di carote, cipolle e sedano soffritti in un grande coccio nel burro appena tolto dalla zagola; una succulenta salsiccia conservata sotto lo strutto nella duja rosolata per alcuni minuti nel coccio ed innaffiata da un robusto bicchiere di barbera; un’abbondante dose di “conserva” (un concentrato di pomodori preparato durante l’estate) che serve ad amalgamare e ad aumentare la “puccia”.
Tolta la salsiccia a metà cottura si mette nel coccio il cavolo verza, grossolanamente tagliato, e lasciato stufare lentamente aggiungendo eventualmente del brodo vegetale; si riunisce quindi la salsiccia e si termina la cottura.
Questa straordinaria pietanza sostenuta da una maestosa polenta, frutto della sapiente arte della cucina contadina, ha dato vita ad un piatto goloso e molto conviviale; è domenica, continua a nevicare e il pranzo è pronto; la famiglia si è riunita attorno all’èrca e il nostro succulento piatto è pronto per essere gustato, semplice e al tempo stesso molto ricco, un piatto della festa… un piatto della domenica.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.