Un paese di radici e orizzonti – VALLE D’AOSTA
Valle d’Aosta: da Aosta al Forte di Bard fino al Parco Nazionale del Gran Paradiso, scopri le principali località di montagna, i castelli e i piatti tipici della regione.
Le montagne più imponenti d’Europa a fare da sfondo a paesi e pascoli. Una natura strepitosa puntellata da castelli. E ancora: musei, chiese e borghi medievali. E infinite, antichissime tracce della presenza dell’Impero Romano. Sebbene sia la regione più piccola d’Italia, il turismo in Valle d’Aosta offre un patrimonio ricchissimo. Da vari punti di vista. Basti pensare che, tra i suoi confini, ci sono ben sei vette che superano i 4mila metri di altitudine: il Gran Paradiso, il Dente del Gigante, il Grandes Jorasses, il Cervino, il Monte Rosa e il Monte Bianco (la montagna più alta d’Europa). E che, proprio qui, si trova una parte – l’altra è in Piemonte – del Parco Nazionale del Gran Paradiso, il più antico d’Italia. E non solo: la Valle d’Aosta vanta anche più di 300 ghiacciai e fiumi importanti, come la Dora Baltea, tra i principali affluenti del Po.
È sbagliato pensare, però, che la Valle d’Aosta sia la destinazione ideale solamente per gli amanti della natura. Chi è appassionato di storia, arte e cultura, infatti, non resterà deluso. L’Impero Romano dal 25 a.C. ha lasciato la sua impronta sul territorio in modo significativo e non mancano antichi castelli e alcune tra le più interessanti aree megalitiche d’Europa da visitare. Grandi soddisfazioni anche per i viaggiatori gourmand. Ricca, infatti, è la tradizione enogastronomica valdostana tra corpose fondute, raclette, pierrade e, ovviamente, genepy (o genepì), il caratteristico liquore alle erbe.
Girovagare nel capoluogo, Aosta è come fare un tuffo nella Storia. Fondata nel 25 a.C. da Augusto con 3 mila soldati delle corti pretoriane – da lui deriva il nome di Augusta Praetoria Salassorum – Aosta conserva l’impianto urbanistico romano, caratterizzato da un rettangolo delimitato da mura al cui interno si allungano strade perpendicolari. Tante le testimonianze di quel periodo: il Teatro Romano, edificato nella prima metà del I secolo d.C., con l’alta facciata (22 metri) e la cavea, ovvero i resti delle gradinate disposte a emiciclo per ospitare gli spettatori. Ma anche la Porta Pretoria e l’Arco di Augusto, eretto dopo la sconfitta dei Salassi da parte di Roma.
Il legame della Valle d’Aosta con il suo passato e le sue tradizioni è molto evidente nella produzione manifatturiera. Tra i souvenir che non possono mancare a chi va alla scoperta della regione, ad esempio, c’è la coppa dell’amicizia. Si tratta di una scodella in legno intagliato e decorato a mano con la particolarità di avere diversi beccucci per bere à la ronde, vale a dire “a turno”. Solitamente dalla coppa dell’amicizia si beve il caffé alla valdostana, quello speziato o con la grappa.
Un altro oggetto di culto è la grolla, intagliata nel legno come la coppa dell’amicizia ma dalla forma meno schiacciata. Oggi è talmente famosa da dare il nome a un importante premio giornalistico- le Grolle d’oro – e viene tenuta nelle case come soprammobile o portagioielli.
I salumi sono il piatto forte della Valle d’Aosta. Davvero gustosa è la motzetta, o moccetta, vale a dire carne bovina, equina o di camoscio aromatizzata con spezie ed erbe di montagna e poi essiccata. Tra le carni più apprezzate ci sono quella di camoscio e le saouseusses, le salsicce di cui ogni paese e ogni famiglia possiede una ricetta (impossibile scegliere la migliore).
Il jambon de Bosses (prosciutto crudo di Bosses) è un prodotto Dop e il piccolo comune di Saint-Rhémy-en-Bosses ne è il primo produttore: qui il clima è particolarmente secco e ventilato, così la carne non fa fatica a essiccarsi naturalmente
Anche il Lardo di Arnad è un prodotto valdostano Dop, messo in salamoia con erbe aromatiche e stagionato nei tradizionali doil (cassoni di legno). L’ultima domenica di agosto si tiene ad Arnad la Féhta dou lar, sagra gastronomica del rinomato prodotto.
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